Nave in mare aperto: un nuovo Modello per l’internazionalizzazione di impresa

Nave in mare aperto: un nuovo Modello per l’internazionalizzazione di impresa

Ottimi risultati per “Nave in mare aperto”, giunto ieri sera all’evento finale.

Il progetto di Fondirigenti dedicato all’internazionalizzazione d’impresa, svolto in collaborazione con Confindustria e Federmanager e realizzato da Federmanager Academy, si è concluso dopo un percorso iniziato con una Indagine Desk, a cui ha fatto seguito una Survey che è stata compilata da più di 250 dirigenti e imprenditori provenienti da aziende di diversa dimensione, che si sono espressi sulle criticità delle imprese in tema di internazionalizzazione, evidenziando problematiche nuove o confermano quelle già emerse nella fase pandemica, e la realizzazione di sei laboratori online.

Ad aprire l’incontro di ieri sera, Marco Bertolina, Presidente Federmanager Academy e Mario Cardoni, Direttore generale Federmanager, a cui hanno fatto seguito l’introduzione di Marco Bodini, Presidente Fondirigenti, e la presentazione del Modello “Nave in mare aperto” da parte di Federico Mioni, Direttore Federmanager Academy. L’evento è stato concluso da Massimo Sabatini, Direttore Generale Fondirigenti.

Presenti al webinar, insieme ai manager e imprenditori che hanno preso parte ai vari laboratori in questi mesi, quattro relatori di eccellenza che hanno portato le loro testimonianze sul tema dell’internazionalizzazione d’impresa, con l’obiettivo di contribuire alla definizione di un modello aggiornato di competenze manageriali per l’internazionalizzazione: Alberto Cavallari (Presidente di Injecta e Amministratore di Tron Soluções Tecnologicas una Pmi di Rieti che entra in India, Australia, Brasile), Fabrizio Chines (Presidente e Amministratore Delegato di SIFI Group, un’eccellenza siciliana dei prodotti oftalmologici con grandi mercati in Cina, Turchia e molti altri Paesi), Giuseppe Domenichini (Direttore di Riwal, Gruppo Casalgrande Padana, che ha parlato della ceramica italiana come eccellenza in tutto il mondo) e Marco Felisati (Affari Internazionali Confindustria, Executive Advisor Politica Commerciale e Cooperazione Internazionale, che ha svolto una riflessione sulle nuove condizioni per le imprese all’estero).

Obiettivo principale di “Nave in mare aperto” è stato quello di costruire, utilizzando la metafora della nave-impresa che deve navigare anche in mari tumultuosi prima di riuscire ad approdare in porti sicuri, un Modello manageriale capace di dare strumenti adeguati e modellizzabili anche in contesti imprevedibili, come sono quelli mondiali. Oggi, infatti, “interrompere la navigazione” può significare per un’azienda danneggiare o compromettere la continuità d’impresa, poiché non c’è tempo di fermarsi, immaginare un nuovo modello esaustivo e autoconsistente.

La Survey ha permesso di raccogliere importanti feedback sulle competenze, trend e strumenti necessari per “lavorare in mare aperto”: è infatti emerso che, per i manager italiani, gli effetti della pandemia e la presenza di guerre e tensioni internazionali sono fattori estremamente condizionanti per l’internazionalizzazione del business, tanto da contribuire a modificare l’ordine delle priorità all’interno delle imprese.

In azienda cresce inoltre l’attenzione alle problematiche connesse alla cybersecurity, ritenute nell’oltre 82% dei casi molto o estremamente importanti, così come diventano fondamentali le azioni da intraprendere per mappare le competenze e formarle in modo da scongiurare il cosiddetto “skill mismatch”, che pesa in modo significativo secondo l’81% dei manager. Sempre in ottica di export, diventa prioritario investire nella reputazione intesa come forza e credibilità del brand, che in questi anni attraversati dalla twin transition – ambientale e digitale – ha ricevuto una progressiva attenzione da parte del management.

Da questi risultati, tenendo presente il macrotema dell’internazionalizzazione, si sono svolti i laboratori, approfondendo temi come gli scenari di impresa, il marketing e la nuova idea di export, le partnership nella Supply Chain, la figura del Compliance Trade Officer, senza dimenticare i temi Risk management, degli Intangibles e della Sostenibilità, e delle competenze utili per sviluppare il Mindset necessario a questo nuovo contesto.

Il progetto ha permesso di ottenere un quadro fortemente interconnesso, in cui nessun elemento prevalica fortemente sugli altri, poiché ogni parte della “nave impresa” ne costituisce un’area fondamentale: un insieme di necessità/competenze che, solo operando in comune accordo e, soprattutto, con una leadership capace di guidare e coordinare il tutto, può far funzionare la nave e farla approdare con successo verso nuovi Paesi.

Importante, a conclusione, è stata la realizzazione e presentazione di un nuovo Modello manageriale che, anche grazie alla creazione di uno strumento denominato “Carte nautiche”, potrà guidare i manager attraverso le criticità e opportunità dei vari Paesi esteri, ed essere utilizzato per sviluppare con successo processi di internazionalizzazione.

È già possibile rivedere gli appuntamenti sulla landing page dell’Iniziativa Strategica, e a breve saranno disponibili anche il Modello e l’Ebook.

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